Quando si parla di teatri bisogna innanzitutto pensare alla funzionalità, alla tecnologia e alla sicurezza. Ma come applicare queste direttive in un piccolo edificio inserito in un contesto privato e storico, in stato di abbandono e trascuratezza?

Semplice: ponendosi l’obiettivo di coniugare la tecnologia con la storia e la bellezza, per riportare in vita un gioiello della vita culturale milanese dalla struttura preziosa. Gli architetti Asano, Guazzoni e Ferraresi, l’ingegner Dotti e l’impresa si sono dovuti cimentare con i millimetri di tolleranza preservando le caratteristiche distributive originarie e l’estetica.

La parte più difficile dell’intervento è stata quella di riuscire ad inserire in un edificio di ridotte dimensioni, tutte le dotazioni necessarie per rispondere alle norme e alle esigenze dei fruitori.

Questo importante edifico storico, situato vicino al tribunale, è un’importante presenza in una delle piazze più trafficate di Milano.

L’edificio insiste su quattro vie e, a causa di precedenti interventi di restauro, si stava sbriciolando in tutti i suoi preziosi elementi decorativi di facciata. Dopo un accurato studio, supportati anche dall’ufficio tecnico della Mapei, è stata identificata la migliore metodologia di intervento per ricostruire in sito i manufatti recuperabili, e limitare gli interventi di sostituzione integrale, ridonando all’intero complesso la maestosità originaria. Accorgimenti preziosi per evitare ulteriori futuri degradi sono stai inseriti e a distanza di anni dalla loro applicazione i risultati sono ancora visibili.

Questo storico edificio nel cuore di Milano, all’ultimo piano aveva dei tetti poco sfruttabili

Dopo averlo demolito con un intervento molto innovativo, si è creata una continuità con la facciata storica sottostante realizzando un muro d’attico. Dietro al quale in realtà insistono dei magnifici uffici, che godono oggi di una spettacolare vista sul centro storico.

L’intervento, realizzato con l’edifico interamente affittato, ha visto anche una rivisitazione della facciata con un minuzioso restauro e uno studio dei colori L’insieme armonico sembra essere nativo e non frutto di una profonda trasformazione così come era nell’intento del committente.